Famoso in tutto il mondo, veloce da preparare e buono da consumare; tutti conoscono il ramen istantaneo, ma quanti conoscono la sua storia? Ti sei mai chiesto come nasce davvero il ramen istantaneo?
L’ideatore di questo cibo di grande successo fu il signor Momofuku Ando. Partito da Taiwan ed arrivato in Giappone all’età di 23 anni, Ando iniziò a dar vita alla sua idea innovativa nel dopoguerra. In quegli anni la nazione era stremata dalle vicissitudini del secondo conflitto mondiale che aveva portato con sé fame e miseria.
A quei tempi l’alimento base del sistema alimentare giapponese, il riso, stava scarseggiano, tuttavia era molto cospicua la presenza di grano grazie a delle concessioni fatte dagli Stati Uniti. Ci sarebbero stati due modi di usare quel grano, trasformarlo in pane, cibo non tanto consumato dai giapponesi o ricavarne della pasta.
Furono proprio le lunghe code fuori dai negozi di ramen a convincere Ando che sarebbe stato necessario creare un prodotto, derivato dal ramen, che fosse veloce, facile da preparare e accessibile a tutte le tasche.
I “magic ramen” come furono successivamente soprannominati, dopo mesi di sperimentazione videro la luce a partire dalla fine degli anni ’50. Ando aveva trovato il segreto per creare dei noodles che durassero nel tempo e che in 3 soli minuti, grazie all’utilizzo dell’acqua bollente, fossero pronti da mangiare.
I primi ramen istantanei ad essere messi in commercio furono i “Chikin (Chicken) Ramen” (ramen di pollo) venduti in una confezione di cellophane dall’azienda creata da Ando: la Nissin Food Products. In quegli anni il successo del loro consumo venne alimentato anche dal nascente sviluppo dei nuovi mezzi di comunicazione quali la pubblicità e la TV.
Nel giro di un anno l’azienda iniziò a vendere più di 10.000 porzioni al giorno e la concorrenza iniziò ad affollare il mercato. Per questo, dal 1971 l’azienda sentì la necessità di rinnovarsi e dar vita ad un prodotto ancora diverso. L’ispirazione, questa volta, arrivò da un viaggio che Ando fece negli USA dove vide i consumatori del ramen istantaneo consumarlo in una tazza dove versavano l’acqua bollente.
Questo sfociò nella creazione del “Cup Noodles” la cui caratteristica distintiva fu quella di proporre il ramen istantaneo in una tazza di polistirolo, che mantenesse il calore dell’alimento e permettesse di utilizzare condimenti liofilizzati pronti all’uso per un consumo rapido.
L’innovativo contenitore in polistirolo combinava tre utilissime funzioni: quella di materiale di imballaggio sugli scaffali dei negozi, di contenitore dove versare dell’acqua bollente e di ciotola per consumare gli spaghetti.
Per tutelare il crescente mercato dei ramen istantanei da una concorrenza sleale che minasse i principi di accessibilità, convenienza, sicurezza, igiene, lunga durata e appetibilità voluti da Ando, negli anni ’60 venne creata un’associazione. Questa oggi prende il nome di WINA (World Instant Noodles Association), come organo dedito alla sicurezza alimentare dei principali produttori mondiali di noodle istantanei.
La cosa che stupisce maggiormente è che oggi, a più di 60 anni dalla loro invenzione, i noodles istantanei godono ancora di un grandissimo successo. La loro richiesta è in continuo aumento. Solo nel 2020, in tempi di pandemia, le vendite hanno totalizzato i 116 miliardi di confezioni vendute.
Ma che fine ha fatto l’inventore dei noodle istantanei? Ando-san è morto nel 2007 all’età di 96 anni e si dice consumasse una ciotola di ramen di pollo al giorno, sfatando così tutte le dicerie negative sul consumo dell’instant ramen.
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Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Nissin_Foods
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